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Ideato in occasione del Giubileo 2025 con la nostra curatela e direzione artistica, Le Porte della Speranza è un progetto culturale e sociale che intende sensibilizzare l’opinione pubblica su un valore oggi essenziale: la speranza come tensione verso un cambiamento possibile. Un sentimento da coltivare, praticare e diffondere, a partire da chi rischia di perderlo: le persone detenute.
Il cuore dell’iniziativa consiste nella realizzazione di otto opere monumentali – otto porte – da collocare all’ingresso di altrettanti istituti penitenziari italiani: San Vittore (Milano), Santa Maria Maggiore (Venezia), Borgo San Nicola (Lecce), Pagliarelli (Palermo), Regina Coeli (Roma), Giuseppe Panzera (Reggio Calabria), Secondigliano (Napoli), Canton Mombello (Brescia). A firmarle, una selezione eterogenea di protagonisti della cultura italiana contemporanea – artisti, designer, architetti, registi, chef, scienziati – chiamati a tradurre il concetto di speranza in una narrazione visiva, costruita a partire da un dialogo diretto con la comunità penitenziaria.
Tre materiali simbolici – rame, pietra e legno – accomunano le opere, evocando i legni e i metalli della Croce cristiana, metafora di sacrificio e redenzione.
Accanto al valore artistico e simbolico, il progetto ha una forte componente formativa. In collaborazione con istituzioni d’eccellenza come l’Accademia di Belle Arti di Brera e ALMA – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana, si intende attivare percorsi di apprendimento artigianale, culturale e professionale per le persone detenute. Un’opportunità concreta di riscatto e reinserimento attraverso il sapere, il lavoro e la dignità.
Le Porte della Speranza è anche un racconto corale: ogni fase del progetto – dalle visite nelle carceri alla progettazione, dalla realizzazione delle opere alla loro installazione – è oggetto di un accurato lavoro di documentazione, restituito attraverso una campagna di comunicazione integrata, un film, una pubblicazione editoriale e una piattaforma digitale dedicata.
Un progetto che è al tempo stesso gesto, processo, percorso. E che, simbolicamente, apre una soglia da attraversare: quella tra ciò che siamo e ciò che possiamo ancora diventare.
Il processo realizzativo verrà sostenuto da qualificati partner e da importanti artigiani che collaboreranno con gli autori che firmeranno il progetto. Cruciale è infatti la disponibilità di aziende come KME Italy che si occuperà del rame; Riva 1920 che provvederà al legno; Margraf che avrà in carico la trasformazione del marmo; Valerio Bianco Cave per l’estrazione e lavorazione di pietra leccese; l’ingegner Maurizio Milan con Buromilan per gli aspetti tecnici dei progetti e le loro certificazioni e lo Studio FM Milano per la realizzazione dell’emblema delle Porte della Speranza.
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